7- Non credo che lo rifaremo

29 Nov di editor

7- Non credo che lo rifaremo

Tutta colpa della pastiera!

Lo sapevo che non avremmo dovuto provarci!

Ma noi no, testardi fino in fondo comunque ci abbiamo tentato.

Volevamo riuscirci a tutti i costi, non potevamo sfigurare, era una questione di orgoglio!

Comunque non poteva essere così complicato!

Quindi forza, cominciamo!

Siamo partiti con slancio ed entusiasmo

Ci siamo procurati tutto il necessario, abbiamo scelto giorno e luogo.

Ci siamo trovati e abbiamo cominciato.

Ma presto ci siamo persi.

Troppe indicazioni da seguire. Troppe procedure da controllare.

Ci siamo comunque trascinati fino alla fine.

Questi sono i risultati.

Una leggera coltre bianca ricopre il tutto, nascondendo alla vista ciò che c’è al di sotto.

A tratti soffice, amorfa, opaca; si agita al minimo movimento dell’aria, spandendosi ovunque, cercando di conquistare altro territorio.

A tratti cristallina e brillante, riflette la luce e tende ad affondare nella coltre più soffice, radunandosi in basse collinette.

Piccole, appiccicose pozze giallo-arancione tendono ad impastarsi con la coltre opaca, bloccandone la libertà di volo, diventando sempre più dense, perdendo lentamente la propria brillantezza man mano che vengono ricoperte.

Forme geometriche gialle e arancioni, sparse ovunque, colorano il tutto e profumano l’aria con il loro intenso aroma.

Risplendono a contatto con la luce rallegrando l’atmosfera.

Altre forme, di un giallo intenso, isolate dalle altre, radunate insieme in un piccolo territorio, sembrano delimitare un caldo e silenzioso deserto.

Pochi puntolini verdi a stento visibili, richiamano alla mente piccoli steli d’erba che, a fatica ma con tenacia, ricrescono al di sotto della neve.

Macchie rosso ruggine, sparse qua e la, appaiono come polvere di Marte che, caduta sulla Terra per qualche scherzo cosmico, si è depositata in piccole isole.

Piccoli laghetti di un bianco opalescente, aiutati dal piano irregolare, si radunano nascondendosi in avvallamenti poco profondi

Un rigagnolo di liquido profumato ruscella tra il tutto, cadendo oltre il bordo formando una piccola cascata gocciolante.

Una montagna bianca, con la cima piatta e ampia, svetta imperiosa, quasi a sfidare tutti sul chi sia la vera regina di quel mondo fantastico ed impossibile.

Lo sapevo! Non avremmo dovuto prepararla.

Ci abbiamo provato, ma non credo che lo rifaremo.

Ora è tutto da riordinare!

I protagonisti:

Coltre bianca opalescente: farina

Coltre cristallina e brillante: zucchero

Pozze giallo-arancione: tuorlo d’uovo

Forme geometriche giallo-arancione: scorza di buccia di limone e arancia

Atre forme gialle: grano

Puntolini verdi: canditi

Macchie rosso ruggine: cannella

Laghetti bianchi: latte

Liquido profumato: aroma di fiori d’arancio

Montagna bianca: ricotta

Fossimo almeno riusciti a mangiarla la pastiera napoletana!


3 Commenti

  1. Un’idea certamente originale. Un racconto “sui generis” che incuriosisce piacevolmente. Un linguaggio colorato e usato in modo appropriato. Peccato quel brutto (e scorretto) “ci abbiamo tentato”…
    La narrazione non regge del tutto: il fallimento non è spiegato dalla ricca descrizione degli ingredienti. C’è un salto logico: dopo la frase “Questi sono i risultati.” ci si aspetterebbe, appunto, una descrizione dei risultati, non l’elenco, per quanto creativo, degli ingredienti. Manca qualcosa, ma l’idea è apprezzabile.

  2. La forma è piuttosto buona. L’idea è coraggiosa, ma al tempo stesso comporta alcuni rischi. La narrazione risulta infatti eccessivamente spezzettata e il lettore tende a distrarsi facilmente.
    Un ulteriore rischio è che il racconto diventi un gioco letterario, senza un vero e proprio messaggio. A mio parere questo genere di strutture narrative funzionano meglio come cornici, all’interno delle quali inserire la storia che si desidera raccontare.
    Un’ultima cosa, ma di fondamentale importanza: il finale davvero non funziona. Appare come una spiegazione superflua. Suggerisco piuttosto di indicare, nella parte iniziale del racconto, la lista degli ingredienti (in ordine di apparizione) senza alcuna ulteriore spiegazione. Il lettore sarà in grado di comprendere in autonomia.

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