28 – ROSSO BOLGHERI

7 Gen di editor

28 – ROSSO BOLGHERI

Non potevano essere più diversi di così. Lei una dottoressa della media borghesia cresciuta all’antica quanto basta per aver dedicato un’intera vita allo studio e alla famiglia. Lui un nobile, gentile educato quanto basta per mangiare la vita a morsi senza perdere un minuto sempre dietro a qualche bella donna. Prima di Natale si erano salutati senza sapere se si sarebbero rivisti. Lei era stata malata di Covid-19 e gli incontri fortuiti avuti erano stati alquanto blandi date le sue condizioni di salute e non sarebbero stati sufficienti a saziare l’appetito dell’uomo. Lei allora, supplendo alle sue forze, giocò d’astuzia e gli regalò una bottiglia di Bolgheri rosso per poterla aprire e festeggiare dopo le feste di Natale. Ben quindici giorni trascorsero lontani a causa della zona rossa stabilita anche se si scrivevano costantemente in attesa della nuova apertura. Tornarono a gennaio nella stessa casa dove si erano baciati, lì dove la bottiglia era stata accantonata, con il nastro verde ancora attorcigliato intorno alla scatola rosso vermiglio. Si baciarono con un desiderio che ormai era diventato impossibile da pensare. Lui aprì l’armadio dove solitamente teneva i liquori ma la bottiglia era sparita. Cercò di capire chi potesse averla presa, telefonò alla donna che si occupava della sua alcova, cercò nella casa di famiglia ma della bottiglia non c’era nessuna traccia.

Qualcuno l’aveva presa ma chi poteva essere entrato in casa senza nemmeno mettere un bicchiere fuoriposto e senza forzare la serratura? I bicchieri vuoti rimasero davanti al camino mentre lui le si avvicinò desideroso di ritrovare la donna che aveva lasciato. Lei si ritrasse, non era sicura di voler essere sua e la bottiglia scomparsa segnava un presagio nefasto. Non era solita concedersi agli sconosciuti anche se quell’uomo dal fascino e dalle maniere ormai dimenticate, la attraeva come nessuno mai in precedenza. Era solita dare fiducia alle sensazioni e in quel momento non premonivano nulla di positivo così, dopo un bacio esagerato, lo salutò uscendo velocemente dalla casa. Lui non capì più nulla e nei giorni successivi non si diede pace per cercare la bottiglia. Pensò che lei fosse alquanto bizzarra, forse più di quanto avesse potuto immaginare. – Lasciarla stare o insistere? Una donna così è molto faticosa – pensò tra sé e sé ma ormai la sfida era aperta. La doveva avere non tanto per inserirla nella lista delle mille donne che aveva conosciuto quanto per riuscire a capire una persona così diversa da lui, talmente diversa da attrarlo più di qualunque donna disponibile gli fosse fino a quel momento capitata.

Ad un certo punto si voltò verso il computer perennemente acceso e un messaggio vocale apparve sopra la tastiera: Mettetevi al riparo sotto il tavolino davanti al camino. Premete il tasto T sula vostra tastiera e guardate le tracce sul pavimento. Spostate il sacco della posta e troverete delle bottiglie di vino pregiato. Aprite la porta di fronte a quella da cui siete entrati ed uscite dall’altra parte. Raggiungete la credenza a sinistra della finestra. Osservate le bottiglie di vino costoso e la cella vuota del portabottiglie. Guardate anche la scatola vuota dell’argenteria che prima del furto conteneva le posate. Controllate la porta a sinistra della credenza. Avvicinatevi alla sedia lontana dal tavolo e prendete il pezzo di corda usato per legare l’ultima donna con la quale siete stato. Due bicchieri + bicchiere con patina di vino = tre persone. Due bicchieri + bicchiere con patina di vino = due persone. Osservate le bottiglie di vino e Champagne sul mobiletto accanto alla stufa.

L’uomo seguendo le indicazioni trovò un paio di guanti che aveva regalato e Carolina, l’ultima donna con la quale era stato.

Capì in quel momento che solo lei possedeva ancora le chiavi della sua casa e che, in qualche modo, aveva seguito le sue tracce. I guanti erano incrociati in segno di guerra. Non erano più due calici ma tre e il gioco si sarebbe fatto ancora più duro.


Valutazioni Giuria

28 – ROSSO BOLGHERI – Valutazione: 18

Commento:
Il racconto è diviso in due. La prima parte, salvo qualche sbavatura stilistica, funziona e rende accattivante la dinamica tra i due; la seconda invece è volutamente criptica, troppo e la narrazione rimane sospesa.