24 – Una serata memorabile

21 Gen di editor

24 – Una serata memorabile

Ci fu un lungo silenzio, rotto solo dalla voce attutita di Gloria Gaynor che cantava ‘I will survive!’ dal salotto. Una colonna sonora perfetta per l’ultimo giorno dell’anno.

Bevvi un sorso del vino rosso che Anna aveva appena versato e mi appoggiai al bancone della sua cucina, godendomi l’espressione disgustata e la sfumatura verdognola che le deturpavano il viso.

Guardò prima me, poi la coppetta di silicone ancora insacchettata che teneva in mano, poi di nuovo me. “Ma che schifo!”

Trattenni una risata. “Prego, cara. Sono contenta che il mio regalo di Natale ti piaccia…”

Lo sguardo contrito che mi rivolse non aveva prezzo. “Grazie del pensiero, Gaia, davvero, ma… Cristo, ci conosciamo da una vita e tutti gli anni mi fai questi regali! I cotton fioc lavabili e lo shampoo solido sono ancora impacchettati nel mobiletto del bagno…”

“È proprio perché ti conosco che ti faccio questi regali. Se non fosse stato per me, manco la raccolta differenziata avresti fatto.” Evitai di ricordarle che un cassetto del mio armadio era riservato interamente alle sciarpe che mi aveva regalato per Natale negli ultimi quindici anni.

Poggiò il sacchettino sul tavolo e bevve un sorso di vino. “Certo che l’avrei fatta… Prima o poi. Non c’è bisogno che mi stai addosso.”

Alzai un sopracciglio. “Lo sai quanto ci mette un assorbente a decomporsi?”

“Eccoci, ora parte coI pippone…”

Feci un passo verso di lei. “Cinquecento anni.”

“Sai, è per questo che fai scappare tutti i ragazzi che ti presento…”

“Ci sono più di tre miliardi di donne sulla Terra…”

Indietreggiò, un indice puntato sul mio petto. “Fai paura alla gente!”

“E ognuna consuma in media dodicimila assorbenti nel corso della vita. Prova a fare il calcolo e dimmi se non ti senti un po’ in colpa!”

“Woah, calma Greta Thunberg!” Alzò le mani per placarmi. “Ammiro tutte le donne coraggiose come te che sono disposte a maneggiare coppette piene di sangue mestruale per salvare il pianeta, ma io non sono una di quelle.”

Scoppiai a ridere. “Ah, è di questo che hai paura? Del sangue?”

Con gli occhi della dimensione di due piattini da tè, Anna aprì la bocca al rallentatore, forse per farmi una descrizione dettagliata della scena splatter stile Kill Bill che infestava la sua mente, ma in quel preciso istante suonò il campanello.

“Oh, Gesù, grazie!” mormorò uscendo di corsa dalla cucina.

La seguii, implacabile. “Ehi! Questa conversazione non è finita!”

Raggiunse la porta d’ingresso e l’aprì facendo finta di non sentirmi.

“Anna, parliamone, a trent’anni non puoi aver paura delle mestruazioni.”

“Chi ha paura delle mestruazioni?” La voce di Davide entrò in salotto prima di lui.

Sorrisi sotto lo sguardo inceneritore di Anna. “La tua fidanzata.”

Davide spostò lo sguardo da me a lei e ritorno. “Non voglio saperlo, vero?”

Scuotemmo la testa all’unisono.

Lui fece spallucce e si schiarì la voce. “Beh, allora… Ragazze, vi presento il mio amico Giulio.”

Solo allora notai una figura magra e slanciata nascosta per metà dall’oscurità del pianerottolo. Quando fece un passo avanti, notai che le sue spalle occupavano per intero l’entrata e che i suoi riccioli neri mi facevano tremare le dita dalla voglia di toccarli.

Un secondo troppo tardi, notai anche che mi stava offrendo la mano. La strinsi. “P-piacere, Gaia.”

“Giulio.”

Dio, persino il suo sorriso sembrava di un altro mondo.

Sbattei le palpebre. Gaia, riprenditi!

Il nuovo arrivato si presentò anche ad Anna, offrendole il pacchettino che portava nella mano sinistra. “Per la padrona di casa.”

Lei arrossì. “Oh, grazie… Non ce n’era bisogno!”

Anna prese a scartare il regalo con un sorriso, ma via via che il contenuto diventava visibile, il suo colorito si faceva sempre più pallido. “Non ci posso credere…”

Sbirciai sopra la spalla di Anna e vidi un set di spazzolini di bamboo tremare fra le sue mani come una bomba a orologeria.

Per la seconda volta, quella sera, vidi Anna rimanere senza parole, mentre io… Beh, credo di essermi innamorata in quel preciso momento e di aver smesso di ridere il giorno dopo.


Valutazioni Giuria

24 – Una serata memorabile – Valutazione: 23

Giud.1:
Linguaggio semplice. Il finale, con la presentazione di Giulio, è improvviso
e senza tante spiegazioni.

Giud.2:
racconto carino, semplice e leggibile. il finale non mi è piaciuto.

Giud.3:
Spiritoso, brillante, arguto, provocatorio. L’innamoramento finale magari è superfluo, mentre la risata suona benissimo.

Giud.4:
Concordo: spiritoso e brillante, ma scivola sul finale