2 – La retata

28 Dic di editor

2 – La retata

Non potevamo essere più diversi di così io e Bob.

Lui tutto fisico, poligono di tiro e potenza fisica.

Io regole, leggi e istituzioni. Odiavo chi si prendeva gioco delle istituzioni.

Ma per quella missione non c’era scelta, il comandante era stato chiaro:

“Il nostro infiltrato ci ha detto che domani sera quel maledetto boss del cartello sarà presente di persona a ritirare i soldi dall’intermediario. Non vuole correre rischi, deve essere una grossa somma. Sembra che ci saranno solo due uomini di scorta, dobbiamo agire. Dobbiamo riprenderlo!”

“Se ci riuscissimo sarebbe la terza volta che lo prendiamo, vediamo di non farlo più uscire di galera!” intervenne Bob.

“Bob, Ted. Per domani sera siete i due uomini più esperti che ho a disposizione. Organizzate voi”

“Nessun problema” dissi. Bob annuì.

Ci mettemmo subito al lavoro ed organizzammo la retata. Pochi e fidati agenti; se l’informazione era giusta non serviva un’organizzazione da film di spionaggio.

Quando fummo sicuri che tutto era stato organizzato al meglio ci preparammo per andare a casa.

“Ted, andiamo a bere qualcosa prima di rientrare?”

Era tardi; mia moglie e i tre figli mi aspettavano a casa, ma Bob non aveva di questi problemi, scapolo impenitente e felice. Comunque accettai.


Seduti al tavolino del bar Bob ordinò una birra, io un thè caldo.

“Domani sera sarà l’ultima volta che arrestiamo quel bastardo! A costo di lasciarlo secco sul terreno!”

“Calma Bob. Dobbiamo agire secondo la legge. Questa volta gli rifiliamo il carcere a vita”

“L’ha già scampata due volte grazie a quei suoi maledetti avvocati. Le tue leggi sono solo servite a farlo uscire di prigione!”

Guardai Bob con sguardo di fuoco.

“Sai che non sopporto chi non rispetta le regole!” Dissi quasi sussurrando.

“Scusa Ted. Ma sai benissimo quanti ragazzi sono morti per la schifezza che quel bastardo smercia!”

“Lo so benissimo. Per questo deve restare a marcire a vita in galera”

Ci salutammo e rientrammo a casa.

Lui con la sua auto sportiva rientrò nel suo bilocale in centro, io con la mia station wagon, nella mia villetta a schiera, in periferia.


La sera dopo, puntualmente, fummo sul luogo della retata.

Bob sembrava nervoso.

“Che hai? Qualcosa non va?”

“Sto solo sperando che mi dia l’occasione di stenderlo. Gli sparo un colpo per ogni ragazzo cha ha ucciso con quella merda che spaccia!”

“Stai calmo. Purtroppo non penso che tu abbia con te così tanti colpi”

“Non ci scommettere!”

Finalmente, dopo quasi un’ora di attesa arrivò il boss con la sua scorta.

“Eccolo il bastardo! Dai l’ordine che lo prendiamo!”

“Calma Bob. Aspettiamo che abbia in mano la valigetta con i soldi!”

Finalmente lo scambio avvenne.

Entrammo in azione e tutto filò liscio.

Il resto della squadra si occupò della scorta e dello spacciatore con i soldi.

Io e Bob ci occupammo del boss.

Ci avviammo verso di lui, era in ginocchio con le mani dietro la nuca, il bastardo conosceva già la procedura.

Bob gli puntò contro la pistola.

“E se ti sparassi adesso? Diciamo che hai opposto resistenza?”

Il boss non si mosse neppure.

“Calma Bob. Ci penseranno i giudici.”

Bob si portò alle sue spalle e lo ammanettò

“Agenti, è già la terza volta che mi catturate, pensate che questa volta sarà diverso? I miei avvocati faranno di me un uomo libero in un paio di settimane. Le vostre leggi, le vostre regole, sono state pensate per aiutare le persone che vogliono uscire di prigione, non per aiutare quelli come voi. I vostri distintivi non servono a niente!”

BANG!

Udii il colpo di pistola.

Vidi il boss ferito a terra.

Vidi il volto allucinato e sorpreso di Bob.

Vidi la pistola fumante tra le mie mani.

Udii la mia voce rabbiosa:

“Ripeti quello che hai detto?”

“Fermo Ted! Sei impazzito!” La voce di Bob mi ridiede lucidità.

“L’abbiamo preso. Ora seguiamo le tue regole”


Incredibile ma vero, Bob si rivelò la voce della ragione e mi evitò un mare di grane.

Due mesi dopo il processo terminò ed il boss fu condannato al carcere a vita.


Valutazioni Giuria

2 – La retata – Valutazione: 24

Commento:
Il racconto presenta una narrazione lineare, accompagnata da uno stile paratattico che ne accentua i tratti. Il finale dovrebbe sorprendere ma in realtà non lo fa del tutto, quasi ce lo si aspetta