19 – Mai da solo

18 Nov di editor

19 – Mai da solo

E se fosse tutto un gigantesco imbroglio?

“Fanculo!” esclamò “cos’è successo?”

Ian Crugher si svegliò inzuppato, aveva due birre ai lati, una era piena, l’aprì e la bevve, diede uno sguardo intorno a se, erano tutti nudi, non ricordava molto della notte precedente ma continuava a borbottare:

“questa sabbia non è come quella del deserto, fanculo la sabbia ma dove cavolo sono?”

A fatica si mise in piedi, si reggeva a malapena…di fianco c’era un gruppo di persone, cercò di raggiungerle,

fu più faticoso di costruire una piramide, ma ci riuscì!

Lì giunto osservò quella gente…sospirò…e si ricordò di avere una birra aperta, doveva tornare, non poteva abbandonarla! Riconquistò il cammino già percorso, il ritorno fu più agevole, la sua mente era distratta dalla birra calda. Riprese la birra la bevve ma il suo corpo la ospitò per circa un minuto per poi respingerla.

“Maledetta birra! Maledetta sabbia!” Continuava a borbottare, di colpo alle sue spalle comparve Monique:

“Hey Ian, come va? Non hai un aspetto piacevole”

“ lo so ma tu chi cazzo sei?”

“Non ricordi? Sono Monique, la ragazza cui stanotte hai vomitato addosso”

“mi dispiace non volevo”

“è stato un piacere per me”

“ma come? Ti piace il vomito?”

“ Non proprio è stato il motivo per cui hai potuto spogliarmi”

“davvero?”

“Si! Bè sei messo proprio male, hai rimosso tutto!”

“Ricordo solo tanta sabbia, ma dove siamo?”

“Non importa dove siamo”

“perché?”

“ Perché ciò che conta è che siamo!”

“Sto male ho bisogno di una birra!”

Monique decise di assecondarlo, lo accompagnò nella sua tenda, puzzava più di un ippopotamo, lo mise sdraiato e riuscì.

“Dove vai?” Sospirò Ian

“cerco di assecondare i tuoi bisogni” rispose e andò via.

Ian non era del tutto conscio, pensava stesse sognando, aprì di colpo la tenda e mise fuori solo la testa, guardò solo a destra e vide un gruppo di persone, erano tutte nude! Non capiva, di colpo una folata di vento poggiò sul suo viso una maschera di sabbia.

“Maledetta sabbia” riesclamò “è peggio delle formiche”

Si rinfilò nella tenda che iniziò ad ondeggiare in quanto il vento continuava ad aumentare d’intensità, solo pochi istanti e sarebbe volata via ma non fu così!

Ritornò Monique che rinsaldò i picchetti ed entrò nella tenda, Ian giaceva immobile sul lato destro, odiava la sinistra, diceva che agire sul versante sinistro è come esporsi alla morte. Era un tipo strano.

Monique lo svegliò, non fu cosa semplice:

“Ian… Ian sono Monique, ecco le birre”

“vai via” rispose,

“perché?”

“non c’è motivo che tu rimanga qui”

“non hai più sete?”

“si dammi le birre e va via!”

Ian terminò cinque bionde in cinquanta minuti, il vento incalzante non riuscì a scacciare il fuoco emanato dal sole, la tenda era diventata peggio di una serra, Monique e Ian erano zuppi di sudore e birra.

“Perché sono tutti nudi?” chiese Ian

“Perché così si sentono liberi” rispose Monique

“tu non ti senti libera allora”

“credo che per te sia lo stesso”

“devo vomitare”

“va bene fallo”

“dove non voglio uscire lì fuori c’è quella maledetta sabbia”

Il tempo fu meschino, prima di giungere ad una soluzione Ian riversò tutto il suo vomito nuovamente su Monique.

“Perdonami…non volevo”

“ io invece aspettavo proprio questo”

“ cosa? Ma sei matta?”

“No! Adesso ho di nuovo un motivo per spogliarmi”

“e allora fallo”

Monique aprì le gambe e spostò la mutandina, fece osservare per bene il suo oggetto misterioso ad Ian ed esclamò:

“ è piena di sabbia!”

“maledetta sabbia” inveì Ian

“la sabbia è un dono!” Esclamò Monique

“fanculo la sabbia, lavati con della birra…tieni!”

Monique versò delicatamente della birra tiepida sulla sua vagina, l’accarezzava orgogliosa quasi ne andava fiera. Ian versò di scatto un’intera birra sul corpo di Monique, risciacquandola dal vomito, il tanfo di birra e vomito era nauseante, Monique si levò in piedi e dall’alto osservava Ian disteso sul tappeto di vomito e birra, i due tacquero per alcuni attimi, si guardarono impulsivamente, Monique poggiò il piede destro sul lato sinistro del petto di Ian, che di colpo cambiò espressione:

“vuoi uccidermi”

“no! non ne sarei capace”

“stai puntando al lato sinistro, vuoi uccidermi!”

“no! Voglio solo che tu entri dentro di me”

“non toccare il mio lato sinistro!”

Monique lo guardò con aria tranquilla per poi colpire con freddezza il petto di Ian col suo delicato piede, Ian cadde disteso sul celebre tappeto di birra e vomito, il suo petto iniziò ad inumidirsi del sudore di Monique, filtrato dalla sua fessura principale, poggiò sulle labbra di Ian la sua vagina e iniziò a roteare il bacino per cinque interminabili minuti, si dimenava in maniera incantevole! D’un tratto s’arrestò mentre Ian continuò a baciare le labbra inferiori di Monique, la quale sussurrò:

“a scuola ero la migliore col cerchio!”

Si alzò, aprì la tende e andò via… Ian incredulo la chiamò più volte, non ebbe la forza di rincorrerla e impensatamente Monique s’accasò nel gruppo di persone lì di fianco… erano tutte nude ed ora anche lei!

Il vento approfittò della tenda aperta per spingervi della sabbia al suo interno, la tenda era diventata una bolgia di sabbia mentre Ian rimase immoto.

“Maledetta sabbia non mi lasci mai da solo!” esclamò.




Un commento “19 – Mai da solo

  1. Racconto scorrevole; linguaggio essenziale, a tratti scarno; narrazioni crude e generiche. L’inizio rende l’idea dello spaesamento spazio-temporale, di un ambiente come sospeso, quasi un delirio dell’immaginazione forse dettato dall’alcool, che domina fino alla fine incerta.

Lascia un commento