18 – IL RITORNO A CASA

18 Gen di editor

18 – IL RITORNO A CASA

Ci fu un lungo silenzio rotto solo da un messaggio arrivato con alcuni, troppi, anni di ritardo.

“Sono in aeroporto a Vienna e ti ho pensato”.

Seguì un secondo messaggio: “ Ricordi? Avremmo voluto visitare insieme questa città”.

Con le dita tremanti per il senso di colpa Lisa scrisse, cancellò e riscrisse la sua risposta: “Anch’io sono in aeroporto a Vienna”.

Si voltò a guardare il marito. Forse, per salvare il loro matrimonio, avrebbe dovuto spegnere il telefono ed evitare di scoprire in che punto esatto dell’aeroporto si trovasse Roger.

Danilo alzò gli occhi dal libro che stava leggendo: “Che c’è? Ti annoi?”

“Un pochino”.

“Potresti fare un giro al Duty Free. Magari trovi il profumo che ti piace tanto”.

Lisa era incredula. Danilo le aveva appena fornito un pretesto per allontanarsi e, senza saperlo, per rivedere Roger.

“Vai pure. C’è ancora tempo. Io ti aspetto qui.”.

Lisa si sentì tremare. Stava per realizzare un desiderio che avrebbe tanto voluto realizzare dieci anni prima quando, per stare con Roger, sarebbe stata disposta a mollare tutto e a trasferirsi. Forse quell’incontro fortuito in aeroporto era un segno del destino. Forse tutto sarebbe cambiato. Anzi no. Non sarebbe cambiato niente perché Lisa amava suo marito. E poi Roger l’avrebbe sicuramente lasciata un’altra volta. Lui non era mai stato innamorato quanto lei. E ora che ci pensava bene, era stata lei a proporre di andare insieme a Vienna. Lui aveva rifiutato con una scusa qualunque.

Guardò in alto, verso il bar che Roger aveva descritto “al rialzo come il balcone di una casa italiana” e, nonostante ci fosse tanta gente, riuscì a riconoscerlo subito. Alzò la mano esitando un poco. Magari lui non l’avrebbe vista e lei avrebbe avuto modo di allontanarsi senza farsi notare. Troppo tardi. Roger ricambiò il saluto e si affrettò a scendere gli scalini del bar per raggiungerla. D’istinto anche Lisa gli andò incontro accelerando il passo. Quante volte, dopo quell’estate a Londra, aveva sognato di incontrarlo. Di tanto in tanto, in mezzo alla folla, lui scompariva alla vista di lei per riapparire poco dopo. Era un esempio concreto di quanto era successo anni prima: lei era decisa a tenere in vita la loro storia mentre lui, dal canto suo, aveva cominciato a farsi sentire a intermittenza.

“Ora vedi di non giocarti tutto con qualche stupidata” ripetè a se stessa rimanendo immobile a un paio di metri da lui.

Un gruppo di turisti passò in mezzo a loro con dei trolley e un uomo anziano, poco avvezzo agli aeroporti, urtò il piede di Roger. Lisa non potè fare a meno di ridere, la sua tensione si sciolse e lui ne approfittò per eliminare ogni distanza. Le prese la testa fra le mani e la baciò.

Lisa dimenticò Danilo, le promesse di fedeltà scambiate all’altare e ricambiò il bacio. Si ritrovò di nuovo a Londra, di nuovo single e pronta a rischiare di innamorarsi di uno straniero.

Il suo tuffo nel passato durò pochi attimi. Si sentì annegare.

“Il mio telefono! È sicuramente mio marito, devo andare!”

“Ma non sta suonando!”.

“Invece sta suonando!” Mentì Lisa

“Resta qualche minuto qui con me.”

“Non posso.”.

Roger cercò di baciarla di nuovo ma lei lo allontanò: “Non puoi rovinare la mia vita un’altra volta!”.

Si girò di scatto e, senza dire altro, si affrettò per tornare al gate.

Danilo aveva smesso di leggere e si stava guardando intorno alla ricerca di Lisa.

“Finalmente. Mi stavo preoccupando!”

“Tocca a noi. Dobbiamo imbarcarci!”.

“E il profumo?”

“È tardi andiamo!”.

Danilo restò in silenzio. Aveva imparato che, a volte, è meglio smettere di fare domande. Lisa gli prese la mano, l’avvicinò alle labbra e sussurrò: “Perdonami”.

“Cosa hai detto?”

“Niente”.

Danilo non sapeva perché, ma si sentiva più amato di prima. L’aereo stava per decollare e per loro sarebbe iniziata la parte più bella del viaggio: il ritorno a casa.


Valutazioni Giuria

18 – IL RITORNO A CASA – Valutazione: 20

Giud.1:
Lo stile del racconto è scorrevole. La trama è poco coinvolgente.

Giud.2:
carina l’idea del incontro in aeroporto, ma poco altro. manca il resto del racconto. finale inatteso e non scontato.

Giud.3:
Improbabile, semplicistico. I cambiamenti di stato d’animo della protagonista la fanno sembrare “bipolare”.

Giud.4:
Un temino senza strappi nella trama, come nella narrazione. Finale moraleggiante… Consiglio più coraggio: si abbia come fine quello di stupire e coinvolgere!