17 – Yin e yang

6 Gen di editor

17 – Yin e yang

“Non potevano essere più diversi di così…” afferma Michela mentre guarda con attenzione Sole e Matteo che danzano.

“Non solo, non avrebbero mai potuto essere più perfetti di così, l’uno per l’altra.” risponde Guido alla moglie, sorridendole amorevolmente, mentre osserva il figlio che, con occhi languidi, guida con determinazione la neo – moglie nei primi passi del ballo della loro vita.

Probabilmente non avrebbe mai pensato, o forse, non avrebbe mai sperato di assistere a questa scena.


Matteo, un ragazzo difficile con alle spalle una giovinezza fatta di sregolatezza e di desiderio di oltrepassare i limiti per sfidare sé stesso.

Un uomo che aveva dovuto, nei suoi primi trentacinque anni di vita, affrontare solitudini e irrequietezze conseguenti agli errori, o più semplicemente alle scelte superficiali fatte in gioventù, quando si è ritrovato immerso in una compagnia sbagliata, che l’aveva guidato nel mondo della droga.

Fatti, eventi, esperienze che lo avevo portato a chiudersi verso il mondo, a scegliere la solitudine, l’ombra.


La famiglia, i suoi genitori, la casa in cui era cresciuto erano diventati la sua “sfera di protezione” in cui conduceva vita personale e professionale e da cui si allontanava solo per necessità o per impegni non delegabili.

Il mondo gli faceva paura. Lo aveva ferito. Voleva proteggersi.


Una vita – non vita era quella che Matteo aveva condotto negli ultimi dieci anni, una volta terminato il percorso di disintossicazione dalla droga.

Un’esistenza sostanzialmente priva di emozioni forti finché non arrivò quel giorno in cui, Sole, portò di nuovo calore ed energia.


Avvenne per caso, o forse, per sbaglio.

Matteo quel 16 giugno si trovò obbligato a prendere il treno per lavoro. destinazione Roma.

Aveva provato ad evitare l’evento, a raggirarlo. A delegarlo.

Non era riuscito.

I numerosi tentativi erano stati vani.

Doveva affrontare quel viaggio, che gli sembrava un incubo.

Un incubo da cui, però, è inaspettatamente sbocciata una favola.


Rinascita.

Ecco quello che accade quel giorno.

Una lite, un’ira da cui è sorto un grande amore, il suo amore per Sole.


Biglietteria della stazione di Firenze, Santa Maria Novella.

Una donna di carnagione mulatta, vestita con un abito floreale e colorato, rideva rumorosamente con l’addetto alla biglietteria, davanti a Matteo che aspettava con tensione il suo turno.


Matteo era stufo di aspettare e di sopportare le chiacchiere dei due tanto che prese coraggio e decise di intervenire.

Iracondo, quasi paonazzo, toccò la spalla della donna che girandosi con un sorriso naturale e ammaliante, lo fuminò col suo sorriso, lasciandolo impietrito.

Una scossa di energia, di adrenalina empatica pura si era spostata dall’uno all’altro, dettando un filo di connessione naturale puro.


Un colpo di fulmine.

Il colpo di fulmine.

Anche lei rimase bloccata.

Trenta secondi di silenzio. Il mondo si era fermato per entrambi.

Un blackout per unire le loro due parti.

Uno “stop” per fondere quelle due vite che il destino aveva scelto di far incontrare.

Sole e Matteo oggi sono questi.

Lo sono stati dal primo momento in cui si sono incontrati, da quell’istante in cui i loro mondi opposti si sono scontrati per fondersi e non lasciarsi.


Loro sono questi.

Due parti complementari, un Tao.

Sono l’uno lo yin e lo yang dell’altro, parti speculari e opposte le cui forze spingono in direzione contraria, ma che se unite si completano vicendevolmente in modo naturale ed armonioso.


Valutazioni Giuria

17 – Yin e yang – Valutazione: 20

Commento:
La storia è interessante: bello lo sguardo tenero dei gentori in apertura, ben inserito il racconto del passato di Matteo e coinvolgente l’incontro con Sole. Peccato per la forma che non rende giustizia al testo.