12 – Cia

25 Gen di editor

12 – Cia

Era bello tornare a casa dopo aver tanto viaggiato. Per me “casa” è il mare. No, non fraintendete: non una casa al mare ma proprio il mare. Forse è meglio che mi presenti…piacere, il mio nome è Cia e sono una goccia d’acqua. Lo so, non è un nome molto originale ma, quando ho deciso di darmene uno, non mi è venuto in mente nient’altro che questo. Bisogna anche dire che non lo uso spesso, noi gocce siamo sempre in giro, spinte avanti e indietro dalle correnti, per cui non riesci neanche a presentarti ai tuoi vicini di viaggio. Però non mi lamento di questo modo di vivere: vedo tanti posti interessanti e, anche se sono in giro da molto tempo e li ho rivisti più volte, li osservo sempre come fosse la prima volta. Ci sono certe spiagge su isole in mezzo all’oceano che ti lasciano stupefatto per i loro colori e quando sono in un’onda cerco sempre di accarezzare il più a lungo possibile quella sabbia così fine e lucente. Anche i tramonti possono essere incredibili in quei posti, con il sole che diventa una palla infuocata gialla arancione e rossa, o le notti illuminate dalle stelle scintillanti e dalla luna piena che ricorda una moneta d’oro. Sono ricordi indimenticabili. Mi rammento di quando mi trovavo nel “Mare Nostrum” (adesso si chiama Mar Mediterraneo ma la prima volta che ci sono stata si chiamava in quel modo) era pieno di navi di legno con grandi vele e tantissimi remi che fendevano l’acqua e, noi gocce, venivamo tutte scombussolate. Adesso, invece, come tutti i mari e gli oceani, è solcato da tantissime navi in acciaio, immense, rumorose e inquinanti. Ah… se i pesci potessero parlare…e non solo loro ma anche le balene, le tartarughe, i delfini e tutti gli altri esseri viventi che popolano il mare e che soffrono per la sporcizia con cui riempite il loro ambiente. Quelli che vedo comunque allegri sono i pinguini, sempre pronti a giocare e a divertirsi, nonostante il clima gelido (anche se ho sentito parlare di riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacci ma non so bene cosa siano) in cui vivono. Ogni tanto mi capita di modificarmi in un cristallo di ghiaccio e passo il tempo dentro un iceberg, praticamente una montagna di ghiaccio viaggiante, a guardare quello che combinano, mi faccio un mucchio di risate. Quella di trasformarmi è una cosa che non capisco bene ma mi affascina ogni volta. So solo che ci sono occasioni in cui inizio ad avere tanto caldo, evaporo salendo velocemente in cielo e mi ritrovo a guardare la Terra da dentro una nuvola. Alte montagne dalle creste innevate, abbaglianti deserti multicolori, spettacolari vulcani che eruttano lava rovente o placidi laghetti immersi nelle sterminate praterie: sono questi alcuni dei paesaggi che posso ammirare dall’alto. Ma non solo la natura ha creato dei capolavori, anche l’uomo ha eretto costruzioni da contemplare: maestosi castelli medievali, imponenti cattedrali rinascimentali o i moderni grattacieli che fanno il solletico alle nuvole per quanto sono alti. Di solito, però, non rimango in cielo tanto a lungo, ritorno ad essere una goccia d’acqua e, con una caduta libera a folle velocità che dura pochi attimi, mi ritrovo di nuovo sulla Terra. Quella che sento casa è quella distesa d’ acqua che chiamate mare ma non mi importa se finisco in un fiume o in un terreno o sulle radici di un albero: qualsiasi luogo in cui possa finire mi regala gioia. La gioia di poter aiutare nel ciclo della vita. Penso che sia il dono più grande che un essere, anche se minuscolo come me, possa fare.


Valutazioni Giuria

12 – Cia – Valutazione: 31

Giud.1:
Cia, personaggio simpatico che con il suo ciclo descrive in modo carino i capolavori spettacolari che la natura ci regala e che l’incuria dell’umanità riesce a deturpare.

Giud.2:
bello l’incipit. molto toccante l’immagine del mediterraneo. chiare e semplici le descrizioni. molto apprezzata la scelta del argomento. magari potrebbe essere letta ai bambini. molto coinvolgente.

Giud.3:
Qualche ripetizione facilmente evitabile. Il mondo visto da una goccia: sfiora temi cruciali (inquinamento, cambio climatico, specie in via d’estinzione) ricordando come ognuno nel suo piccolo possa contribuire al benessere della terra. Senza velleità poetiche, originale e godibile.

Giud.4:
Il racconto non regge molto: se la goccia evapora, non sarà mai più la stessa goccia, se si ghiaccia, rimarrà ghiacciata per anni, secoli, se cade in terra poi…. Rimane l’idea graziosa.