10 – L’ex soldato e la figlia dei fiori

18 Gen di editor

10 – L’ex soldato e la figlia dei fiori

Ci fu un lungo silenzio rotto solo dal rumore di uno sparo.

Era stato uno degli ex soldati, e chi altri? Gli hippie non avevano armi, non credevano nella violenza, e quel gesto sembrò scuoterli dal silenzio in cui tutti erano caduti dopo che il gruppo dei figli dei fiori e quello degli ex veterani del Vietnam avevano raggiunto una impasse nella loro discussione.

In realtà Josh aveva sparato rivolto al cielo, non c’era stato rischio di ferire nessuno. Ma ora lei lo stava fissando con astio, e a lui non piaceva vedere quell’espressione sul suo viso normalmente sorridente e radioso.

Non gli importava degli altri. Voleva solo che Sophia fosse felice. Non riusciva a credere di aver perso la testa per una come lei, una che si conciava in quel modo e portava i capelli così lunghi e sosteneva che l’amore poteva risolvere qualunque problema nel mondo.

Il fatto era che Sophia non era per niente stupida, nè superficiale. Quando si erano conosciuti l’aveva difeso dagli attacchi di alcuni ragazzi più o meno della loro età che l’avevano accusato di aver ucciso innocenti, bambini, in Vietnam, cosa che lui non aveva fatto. Lei, che si era ritrovata a passare di lì per caso, era intervenuta intimando loro di smetterla di lanciare accuse così pesanti senza uno straccio di prova e non si era fatta indietro nemmeno quando il capo di quel gruppetto aveva assunto un’aria minacciosa che avrebbe intimorito chiunque.

Ma appartenevano a due mondi diversi e quel giorno i rispettivi gruppi si erano incontrati solamente perchè c’era in ballo qualcosa di molto caro ad entrambi: una protesta in città contro la guerra. Il sindaco aveva affidato l’organizzazione al gruppo degli ex soldati (ovviamente, come poteva fidarsi di un branco di fricchettoni come quello degli hippie?) ma anche la banda di Sophia voleva dare una mano, anche a loro stava davvero a cuore.

E così alcuni rappresentanti di ciascun gruppo si erano ritrovati al parco e avevano parlato a lungo, avevano esposto idee differenti, e alla fine avevano iniziato a volare insulti da entrambe le parti. Sophia e Josh però non avevano aperto bocca e alla fine era calato il silenzio. E poi Josh, innervosito, aveva sparato, quasi come per sfogare una rabbia repressa: la rabbia di chi era stato spedito a combattere senza possibilità di scelta, la rabbia di chi si trovava a vivere di nuovo nella cittadina di origine completamente diverso da quando era partito e incapace di ritrovare la persona che era un tempo, la rabbia di chi voleva stare con qualcuno che non poteva avere.

“Potresti mettere via quella pistola?” mormorò Sophia infine, guardandolo in modo diverso dal solito. Cos’era che albergava nei suoi grandi occhi verdi? Delusione?

Lui non replicò, ma infilò di nuovo l’arma nella giacca.

Uno degli hippie, che stava sempre troppo appiccicato a Sophia, si schiarì la voce. “Dobbiamo raggiungere un compromesso, non possiamo fare nè a modo vostro nè a modo nostro. Se iniziamo dalla piazza del mercato poi il corteo potrebbe procedere per la strada dietro al cinema…”

Josh non ascoltava più. Fissava Sophia e si chiedeva come sarebbe stato baciarla.

“Josh, che ne pensi?” fece lei improvvisamente, scuotendolo dai suoi pensieri. Lui esitò. “La penso come te.”

Sembrò divertita, ma non disse nulla. “Ok, allora possiamo rivederci e finire domani.”

Iniziarono tutti ad andarsene, da soli o a coppie. Sophia salutò gli amici e si avviò da sola verso la strada principale.

Josh tentennò solo per un attimo. Le corse dietro.

“Fa caldo stasera. Ti va una Coca?”

Lei lo osservò seria. “Non bevo quella roba. Le multinazionali stanno distruggendo il mondo.”

Josh non aveva idea di cosa stesse dicendo.

“Ma possiamo prenderci un ghiacciolo.”

Josh sorrise appena ma annuì. E quando Sophia iniziò a parlargli del suo libro preferito, Il Buio Oltre la Siepe, e lui rispose che era anche il suo preferito, lei gli sorrise come non aveva mai fatto prima. Gli prese la mano e la strinse piano, senza dire nulla.

Forse non erano poi così diversi.


Valutazioni Giuria

10 – L’ex soldato e la figlia dei fiori – Valutazione: 23

Giud.1:
Il racconto è chiaro e scorrevole, ma lo svolgimento della storia non è molto avvincente.

Giud.2:
racconto carino, ma senza note in più. semplice e leggibile. buon uso della sintassi.

Giud.3:
Fluido e corretto. La scena dello sparo mi appare forzata. Per il resto: superficiale e non coinvolgente.

Giud.4:
una narrazione davvero zoppicante